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Ottobre Caldo – La zona di Massa

Dalle parti di Massa il Comitato Acqua Alla Gola si sta dando un gran daffare per contrastare il caro bollette di Gaia SpA. 

Sono successe un bel po’ di cose in questo ottobre massese… Le ripercorriamo a ritroso come se fossero tanti post di un blog

 

 

Di recente 3 rappresentanti del Comitato Acqua Alla Gola insieme al loro avvocato sono andati a Roma in studio ed hanno partecipato come ospiti alla trasmissione “Mi manda RAI 3”.

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NUOVE ACQUE INTIMORISCE GLI UTENTI – Comunicato Stampa

Riceviamo dal comitato di Arezzo e pubblichiamo.

NUOVE ACQUE INTIMORISCE GLI UTENTI

NUOVE ACQUE INTIMORISCE GLI UTENTI

OPERATORI DI NUOVE ACQUE INTIMORISCONO GLI UTENTI CON FORME DI INDEBITO CONDIZIONAMENTO.

Quelle messe in atto in questi giorni dal gestore privato dell’acqua pubblica non possono essere definite in altro modo: pratiche aggressive lesive del diritto alla privacy.

Abbiamo appreso che operatori di Nuove Acque, normalmente impegnati in attività operative di carattere tecnico, sono stati sguinzagliati in giro per Arezzo e dintorni dall’azienda , con l’incarico di consegnare agli utenti morosi uno stampato contenente numero e importo di fatture che risultano, in tutto o in parte , non pagate . E fin qui nulla di che allarmarsi , se non fosse per il fatto che questi operatori approcciano gli utenti con fare risoluto e arcigno , quasi arrogante che poco si addice al comportamento discreto e impersonale che dovrebbe tenere un semplice latore di missive, sia pure queste evidenzino una situazione debitoria del destinatario.

Ci è stato riferito di numerosi casi in cui gli operatori di Nuove Acque non si sono limitati alla consegna dell’estratto conto ma, eccedendo, hanno proferito verbosi avvertimenti e appellato come “morose” le persone che gli hanno aperto la porta di casa , senza tanti complimenti, seduta stante , indipendentemente che si trovassero sul pianerottolo , per le scale o sul marciapiede davanti casa , in luogo aperto , quindi in pubblico, minacciandole di distacco del contatore se non avessero provveduto entro un paio di giorni a pagare quanto richiesto , senza rispetto alcuno della privacy.

A taluni , prima di consegnare loro il foglio con l’estratto conto, l’operatore ha aggiunto di propria mano, sullo stampato, la dicitura “chiusura contatore per morosità ” e , alle rimostranze degli utenti per l’esagerazione della misura minacciata, rispetto alle contestate e parziali morosità, egli ha replicato in modo risoluto che essendo comunque morosi se non avessero regolarizzato la pendenza con l’azienda, lui sarebbe tornato di lì a qualche giorno per applicare un “rubinetto”o una “valvola” al contatore, in modo da ridurre il flusso d’acqua , a loro spese, ma che successivamente avrebbe anche proceduto al distacco della fornitura.

Decine di utenti sono stati sottoposti in questi giorni a tale trattamento da parte degli operatori di Nuove Acque, tra loro molti sono quelli che , a seguito del mancato rispetto dell’esito referendario, dal 2012 in poi hanno praticato l’autoriduzione del 13% delle bollette emesse a loro carico , in adesione alla campagna di “obbedienza civile” lanciata dal Comitato Acqua Pubblica , stante che dopo il referendum nelle tariffe applicate è stata mantenuta la componente abrogata relativa alla “remunerazione del capitale investito”.

Esortiamo gli utenti che sono fatti oggetto di tali comportamenti non rispettosi del Codice del consumo e lesivi del diritto alla privacy, di pretendere risolutamente dagli operatori di Nuove Acque il rispetto dovuto e da parte dell’azienda il rispetto del Regolamento che prevede comunque, prima dell’eventuale limitazione o sospensione della fornitura, che all’utente considerato moroso dal gestore sia fatto pervenire un avviso bonario e successivamente notificata una diffida ad adempiere entro 10 giorni al pagamento di quanto dovuto . E’ pertanto da ritenersi illecita ogni altra diversa modalità di trattamento delle morosità.

E’ noto che anche al Consiglio di Stato , cui i Comitati per l’Acqua Pubblica si sono appellati, sono sorti dubbi circa la legittimità delle tariffe dell’acqua praticate successivamente all’abrogazione referendaria, come da noi denunciato , tant’è che il 10 novembre 2015 i massimi Giudici amministrativi dello Stato hanno dato incarico ad un apposito Collegio peritale-tecnico di accertare la congruità e la legittimità stessa del sistema tariffario post referendum.

E’ inoltre noto che il 15 marzo scorso il Consiglio di Stato, con propria ordinanza, ha fissato l’udienza per il pronunciamento di merito al 16 dicembre prossimo.

In questa situazione Nuove Acque ha scelto di incalzare gli utenti con pratiche aggressive volte a condizionarne l’atteggiamento e a ridurne la capacità di resistenza , anziché attendere ragionevolmente l’esito del ricorso pendente al Consiglio di Stato e agire di conseguenza.

Davvero questo è uno strano Paese dove nel 2011 venne cancellata con un referendum la possibilità per i gestori dell’acqua di fare profitti, ma da allora in avanti le bollette anziché diminuire sono aumentate di oltre il 30% e con esse sono cresciuti vertiginosamente gli utili stratosferici delle società di gestione, che restano saldamente in mano ai privati !

Un attacco proditorio portato al sistema democratico con il concorso della peggiore politica e dei suoi maggiori rappresentanti ; dai più alti scranni in giù , passando per le istituzioni regionali , fino a quelle locali, con la quasi totalità dei sindaci rivelatisi campioni d’ inerzia per pavidità, inettitudine, opportunismo o convenienza .

Ed è per questo che Nuove Acque non paga mai pegno! Qualsiasi cosa faccia di irregolare , malgrado talvolta venga sonoramente sanzionata ; malgrado sia stata numerose volte condannata a rimborsare gli utenti per indebiti e a pagare spese legali ; malgrado di fatto non applichi realmente tariffe per fasce di consumo su base annua; malgrado che per oltre un decennio abbia fatto pagare agli aretini tariffe superiori del 30% il limite massimo fissato dalla legge; malgrado che dopo la sentenza d’incostituzionalità dell’onere della depurazione posto a carico delle utenze non collegate ad un depuratore abbia continuato per quasi 6 anni a farsela pagare da migliaia di utenti non depurati; malgrado applichi tariffe elevate a tutti e particolarmente esose per i nuclei familiari numerosi; malgrado abbia un forte indebitamento e scarse possibilità di poterlo risolvere nei termini fissati: Niente.

A Nuove Acque non succede mai niente! I privati sempre al comando e i rappresentanti di parte pubblica dietro, sempre tranquilli, acquiescenti, muti e consenzienti .

Tanto, vada come vada , chi paga e continuerà a pagar pegno sono e saranno sempre i cittadini-utenti !arezzo-acqua-pubblica

17 settembre 2016

Comitato Acqua Pubblica Arezzo

Staccate utenze idriche è allarme !!! LA LOTTA SI INFIAMMA !!! Arezzo – Mazzei e Nuove Acque SpA evidentemente sono rimasti al Medioevo dove i vari signorotti disponevano come volevano dei sudditi.

Nella zona di Arezzo il gestore idrico Nuove Acque ha staccato la fornitura di acqua ad alcuni utenti che hanno aderito alla Campagna di Obbedienza Civile.

Aderire alla Campagna di Obbedienza Civile significa autoridursi la bolletta dell’acqua della cifra che è il guadagno che il gestore fa sull’acqua. La famosa remunerazione del capitale investito che il referendum del 2011 ha tolto con effetto immediato, ma che i gestori idrici, l’AIT, e l’AEEGSI non vogliono smettere di tenere in bolletta.

Adesso queste famiglie che stanno portando avanti la lotta per il bene di tutti, ricordiamo che prima di tutto è una lotta per la democrazia, si ritrovano a dover affrontare il disagio e l’umiliazione di vedersi negato il diritto fondamentale all’accesso all’acqua.

QUESTE FAMIGLIE HANNO BISOGNO DELLA SOLIDARIETà DI TUTTO  IL POPOLO DELL’ACQUA PUBBLICA !!!

E’ in corso un presidio al Comune di Arezzo dove il Comitato Acqua Pubblica di Arezzo chiede con forza al sindaco di non limitare il suo intervento alla lettera che ha inviato al presidente dell’AIT  ma di intervenire con un’ordinanza di riallaccio immediato.

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Napoli: in piazza, Sabato 28 novembre per difendere l’acqua pubblica.

Napoli Sabato 28/11 ore 10,30 – Manifestazione “Cambiamo la legge” De Luca sull’acqua



Scendiamo in piazza, ancora una volta, per difendere il diritto all’acqua, contro una legge che concentra il potere nelle mani di pochi.
E’ arrivato il momento di attuare il referendum votato da ben 2 milioni e 400 mila cittadini campani.
Vogliamo la gestione interamente pubblica e partecipata in tutti i Comuni: tariffe eque, servizi efficienti e di qualità, investimenti concreti e trasparenti, sostegno alle fasce deboli, blocco immediato dei distacchi selvaggi.
Si scrive acqua, si legge democrazia.

Nei giorni scorsi l’Amministrazione Regionale, preseduta da Vincenzo De Luca, ha approvato un provvedimento che – di fatto – apre la strada ad una strisciante privatizzazione del servizio idrico, sottraendo competenze e decisionalità ai Sindaci, centralizzando l’intero ciclo delle acque in mano a potentati economici con la prospettiva di un aumento delle tariffe e del peggior manto della qualità del servizio.
Tale provvedimento costituisce – al di là della mistificante operazione di propaganda con cui è accompagnato – un attacco forte anche alla gestione pubblica dell’acqua in atto nella città di Napoli in quanto vanifica ogni possibilità di estendere questo modello di gestione a l’intera area metropolitana ed all’insieme della Campania.

Manifestazione regionale, ore 10,30 da piazza Matteotti a Palazzo S. Lucia (sede della Giunta regionale).

Maggiori informazioni

VolantinoSlide Legge De LucaManifestoLocandina

Roma – Ripartono I GAP (Gruppi antidistacco popolari): per il diritto all’acqua, per il diritto alla città

COMUNICATO STAMPA
Ripartono I GAP (Gruppi antidistacco popolari): per il diritto all’acqua, per il diritto alla città
Con un volantinaggio davanti alla sede di Acea di Piazzale Ostiense riparte ufficialmente l’attività dei Grup GAP Gruppo Anti Distacchipi Antidistacco Popolari (GAP), con sportelli contro i distacchi idrici in tutta la città.
Anche quest’anno infatti si abbatteranno su Roma decine di migliaia di distacchi idrici: saranno lasciati senz’acqua interi condomini, spesso per disguidi burocratici, altre volte per insolvenza di tariffe in costante aumento: p er Acea Ato2 chi non riesce a pagare è condannato a morire di sete, cosa impensabile in paesi europei come Francia e Inghilterra, dove esistono leggi che vietano i distacchi idrici per morosità incolpevole.

La campagna dei GAP punta infatti ad ottenere il flusso minimo vitale anche agli utenti morosi, ma l’obiettivo più ampio è quello della gestione pubblica e partecipata dell’acqua, facendo applicare i referendum 2011 e contrastando le “nuove” privatizzazioni Renziane.

Mentre i romani rimangono senza acqua, Acea SpA continua infatti a distribuire milioni di dividendi ai suoi soci, primi fra tutti Caltagirone e la multinazionale francese Suez, e ad affidare mega appalti ad aziende come quelle legate all’imprenditore Monaco, imputato per estorsione.

Temi ben chiari anche alle centinaia di utenti incontrati oggi davanti alla sede di Acea, che hanno accolto con interesse volantini e informazioni. Lo stesso non può essere detto per la Presidente del I Municipio che, intercettata davanti alla sede di Acea, ha deliberatamente ignorato il volantino e fatto allontanare l’attivista che glielo aveva offerto.
Ulteriore prova di come le istituzioni romane, o quel che ne resta, non siano interessate a garantire il diritto all’acqua, complice una legislazione nazionale assolutamente inadeguata, confermata da una recente sentenza del TAR sul “diritto” al distacco da parte del gestore privato.
Ma se la legge non sempre è sinonimo di giustizia, lo è senz’altro la legittimità di opporsi ai distacchi idrici… anche chiamando in causa Super Mario: l’idraulico “testimonial” dei GAP.
Perché da soli è difficile difendersi, ma insieme si può vincere!
#bastadistacchi
Rete Diritto alla città
Gruppi antidistacco popolari