Staccate utenze idriche è allarme !!! LA LOTTA SI INFIAMMA !!! Arezzo – Mazzei e Nuove Acque SpA evidentemente sono rimasti al Medioevo dove i vari signorotti disponevano come volevano dei sudditi.

Nella zona di Arezzo il gestore idrico Nuove Acque ha staccato la fornitura di acqua ad alcuni utenti che hanno aderito alla Campagna di Obbedienza Civile.

Aderire alla Campagna di Obbedienza Civile significa autoridursi la bolletta dell’acqua della cifra che è il guadagno che il gestore fa sull’acqua. La famosa remunerazione del capitale investito che il referendum del 2011 ha tolto con effetto immediato, ma che i gestori idrici, l’AIT, e l’AEEGSI non vogliono smettere di tenere in bolletta.

Adesso queste famiglie che stanno portando avanti la lotta per il bene di tutti, ricordiamo che prima di tutto è una lotta per la democrazia, si ritrovano a dover affrontare il disagio e l’umiliazione di vedersi negato il diritto fondamentale all’accesso all’acqua.

QUESTE FAMIGLIE HANNO BISOGNO DELLA SOLIDARIETà DI TUTTO  IL POPOLO DELL’ACQUA PUBBLICA !!!

E’ in corso un presidio al Comune di Arezzo dove il Comitato Acqua Pubblica di Arezzo chiede con forza al sindaco di non limitare il suo intervento alla lettera che ha inviato al presidente dell’AIT  ma di intervenire con un’ordinanza di riallaccio immediato.

Il Fatto:

Nuove Acque Spa, l’azienda che gestisce il servizio idrico locale, ha proceduto al distacco della fornitura di acqua per varie famiglie di cittadini che aderiscono alla Campagna di Obbedienza Civile e che, in quanto tali, da quasi 5 anni si auto-detraggono dalle bollette la quota relativa alla remunerazione del capitale investito, abrogata dal secondo vittorioso referendum del 2011. Sulla mancata applicazione di questo referendum pende ancora un ricorso al Consiglio di Stato.

Nonostante questo, e nonostante negli anni scorsi il Comitato Acqua Pubblica di Arezzo abbia vinto vari ricorsi di fronte ai Giudici (in 2 casi Nuove Acque Spa è stata anche condannata, oltre che a rimborsare gli obbedienti civili, a pagare una penale) l’azienda aretina, controllata nei fatti dalla multinazionale Veolia, si è resa colpevole un gravissimo atto, provvedendo a sigillare, ed in qualche caso addirittura a togliere, i contatori a vari nuclei familiari. Tra le altre, coinvolta anche una famiglia con un bambino di 8 anni, con la febbre a 38, senz’acqua da martedì scorso.

Il Comitato aretino si è subito mobilitato per portare il massimo Solidarietà Arezzo 04-2016supporto ed aiuto possibile alle famiglie coinvolte: taniche di acqua ed un camper a disposizione per permettere alle famiglie almeno una doccia (solidarietà si è già formata anche tra i vicini di casa). Inoltre sono state subito sporte denunce penali con richiesta di riallacci immediati; si attende dal giudice un’ordinanza che imponga al gestore idrico di togliere i sigilli e riallacciare l’acqua agli obbedienti. Il Comitato ha inoltre annunciato nuove azioni fin dai prossimi giorni.

Clicca e leggi il Comunicato Acqua Arezzo del03.04.16

Del quale segue uno stralcio:

Il Direttore dell’AIT (Autorità Idrica Toscana), Alessandro Mazzei, sostiene, in una lettera che ci ha inviato e che ha reso pubblica, che Nuove Acque e l’AIT agiscono secondo la legge e che quindi le
azioni del Comitato Acqua Pubblica tese a far rispettare l’esito Logo Arezzoreferendario del 2011 sono “lesive del corretto rapporto utente-fornitore di un servizio pubblico, nonché dannose per la restante parte dell’utenza, costituita da decine di migliaia di utenti che pagano regolarmente le bollette dei servizi idrici”.
Poi Mazzei ironizza “Può sembrare banale ricordare che una norma, finché non è dichiarata illegittima da parte dell’autorità competente, deve essere applicata.”
Ma se Nuove Acque e AIT rispettano la legge o meno (e ricordiamo che l’esito referendario è un atto avente forza di legge) non lo stabilisce Mazzei e nemmeno Nuove Acque stessa. Lo stabiliscono i
giudici: sarà banale ricordarlo ma ciò succede da alcuni secoli nei Paesi del mondo civilizzato. Ma Mazzei e Nuove Acque evidentemente sono rimasti al Medioevo dove i vari signorotti disponevano come volevano dei sudditi.
Quindi se l’AIT e Nuove Acque ritengono che la contestazione di una quota di tariffa effettuata da centinaia e forse migliaia di utenti non sia legittima possono ricorrere, come tutti, al giudice per
ottenere quella che secondo loro è giustizia; invece di abusare illegittimamente del loro potere di monopolista chiudendo i contatori e lasciando senza acqua famiglie intere in violazione della 221/2015 che impone ai gestori di garantire un minimo quantitativo vitale di acqua necessario al fabbisogno per
sopravvivere, persino ai morosi, figuriamoci agli Obbedienti Civili che morosi non sono.
Questo comportamento dell’AIT e di Nuove Acque potrebbe prefigurare un reato anche alla luce del fatto che ci sono già tre sentenze … Continua a leggere