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Publiacqua: da gallina dalle uova d’oro di acea a bancomat dei sindaci?

Comunicato stampa del Forum Toscano dei Movimenti Per L’Acqua

DA GALLINA DALLE UOVA D’ORO DI ACEA

A BANCOMAT DEI SINDACI?

Firenze, capofila dei 46 Comuni gestiti da Publiacqua, tesse anche stavolta la ragnatela, lanciando di nuovo lo spot della ripubblicizzazione dell’acqua, come già dichiarato nel 2019, alla vigilia delle elezioni comunali. il-mio-voto-va-rispettatoDal 2011, quando i referendum decretarono la sottrazione del servizio idrico dalle leggi di mercato e dal profitto, la politica nazionale e locale ha osteggiato in ogni modo la reale applicazione degli esiti referendari, rimasti a tutt’oggi lettera morta. E ora? A distanza di nove anni, ci troviamo effettivamente di fronte a un cambio di rotta?

Vale la pena ricordare che dai primi del 2000 i nostri Sindaci, con il 60% delle quote, hanno messo in mano al socio privato la gestione dell’acqua. Infatti i patti parasociali prevedono che l’Amministratore Delegato sia espresso dal socio privato, mentre la parte pubblica della spa designa solo il Presidente del C.d.A. Pertanto i Comuni subiscono, quando semplicemente non favoriscono, la dittatura di ACEA, con grande soddisfazione della dirigenza della società romana e del Comune di Roma, che con il suo 51% continua beatamente a lucrare sul servizio idrico di mezza Toscana.

Oltre tutto, va fatto notare ai nostri egregi Sindaci, che la rottura dei patti parasociali non cambia la situazione, in quanto anche lo statuto di Publiacqua sancisce la stessa identica cosa: l’AD è scelto dal privato! Allora, sarà effettivamente cambiata la musica?

Significativo in proposito il prolungamento di 3 anni della concessione a Publiacqua, slittata fino al 2024. Elargito nel 2018, ancora in questa occasione viene spudoratamente rivendicato come necessità per agevolare la liquidazione del socio privato, ACEA. Per non dire del regalo fatto in precedenza alla società romana dell’intero sistema informatico di Publiacqua, che comprende la gestione delle risorse umane, delle relazioni con i clienti e con i fornitori, la pianificazione delle risorse di impresa…un vero patrimonio! Per poi comprare da Roma il sistema Acea 2.0 che, ce ne fosse stato bisogno, ha rinsaldato il potere del socio privato.

Comunque sia, è toccato a Prato avviare il percorso della sedicente ripubblicizzazione. E al di là delle dichiarazioni mediatiche, in Consiglio Comunale il Sindaco ha esordito con: “un po’ troppo parlare di ripubblicizzazione”, a cui ha fatto eco un Consigliere PD: la “vera ripubblicizzazione”, quella chiesta dai referendum del 2011, “non è indolore”, lasciando intendere che sia da preferire un’altra strada.

Acea Ato2. Salta la conferenza dei sindaci, troppi dubbi sulla ...Da preferire, certo, la gestione “in house” tramite una Spa, quindi una società di capitali sia pure interamente pubblica, che lascerebbe l’azienda idrica sul mercato, continuando a sfruttare l’acqua come una merce da cui ricavare il massimo profitto. Nel caso però, sicuramente entrerebbero più soldi nelle casse comunali, e resterebbero comunque nell’ambito della nostra beneamata regione.

Perché i soldi distribuiti dalle partecipate fanno gola a tutti, sia ai Sindaci di centro destra che a quelli di centro sinistra, in ugual misura. Tant’è che da un ventennio le scelte non si fanno più con una visione strategica sul futuro del servizio idrico, ma sulla base di quanto potranno fruttare le quote di partecipazione alle Spa dell’acqua. Il dubbio che ci attanaglia però è che tutta l’operazione potrebbe rivelarsi semplicemente una manovra elettorale in vista delle regionali, per far raccattare qualche voto in più al centro sinistra.

Come da tempo abbiamo sostenuto, i Comuni dovrebbero davvero riprendere in mano la gestione dell’acqua, in collaborazione coi cittadini e con i lavoratori del settore, costituendo aziende speciali o consortili: aziende soggette al diritto pubblico, dove nessuno speculi per ottenere profitti dall’acqua. Adesso, come in precedenza, pare che si stia andando in tutt’altra direzione.

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LA MOLTIPLICAZIONE DEI PANI E DEI TEMPLATE: IL MIRACOLO DELL’ACQUA TRASFORMATA IN ORO PER ACEA… Con tutte le risorse impiegate, dovremmo avere un sistema informatico degno della NASA.

LA MOLTIPLICAZIONE DEI PANI E DEI TEMPLATE: IL MIRACOLO DELL’ACQUA TRASFORMATA IN ORO PER ACEA

Comunicato Stampa

 

[Link ad una pagina di Controradio dove Rossella, una portavoce del Forum Toscano, spiega questi fatti in 3 minuti di audio di intervista]

 

Risultati immagini per ACEA publiacquaSulle operazioni di vendita del sistema informatico di Publiacqua ad ACEA (Template di Publiacqua che comprende la gestione delle risorse umane, la gestione della relazione con i clienti, la gestione delle relazioni con i fornitori, la pianificazione delle risorse di impresa etc.) e di acquisto e di implementazione del sistema Acea 2.0 (Template di ACEA), il Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua Pubblica chiede chiarezza poichè questi costi sono tutti a carico dei cittadini e con la proroga di tre anni della concessione è previsto aumentino ancora.

Il template è stato sviluppato da Publiacqua dal 2003 al 2014 con un costo complessivo per gli utenti di 28.444.670 euro. Vogliamo quindi sapere su quali basi si sono determinati gli accordi che hanno portato:

1. alla vendita del template di Publiacqua ad ACEA;

2. alla individuazione del valore (economico e tecnologico) del sistema informatico Template per ACEA, sulla base dei costi già sostenuti da Publiacqua.

Ci risulta che nel contratto di vendita del Template ad Acea si dichiari il primario interesse di Publiacqua di “recuperare l’investimento effettuato“. Come si può parlare di recupero dell’investimento se, in sede di riattribuzione dei costi ad ACEA, sembra che questi siano stati computati solo in 8.938.660 euro, mentre il sistema è costato complessivamente a Publiacqua, e quindi agli utenti toscani, oltre 28 milioni?

Risultati immagini per ACEA 2.0A fronte di tale valutazione, risulta invece che la somma effettivamente pagata da Acea rappresenti solo il 30% dei costi computati, quindi pare che ACEA abbia pagato per il template soltanto €. 2.875.806,00. Il contratto di vendita sembra sia stato sottoscritto nel 2016, ma ci risulta che il Template sia stato messo a disposizione di ACEA sin dal 2015, poiché ACEA già nel 2014 aveva iniziato a lavorare al progetto Acea 2.0, e intendeva utilizzare come base di partenza proprio il sistema di Publiacqua.

Guarda caso questo trasferimento temporaneo, antecedente al contratto di acquisto, è stato fatto proprio quando l’allora amministratore delegato di Publiacqua (ricordate Alberto Irace?) fu promosso alla guida di ACEA. Ci chiediamo come e con quali modalità sia stato possibile tale trasferimento, e se questo periodo di circa due anni di utilizzo da parte di ACEA del Template di Publiacqua, sia stato valorizzato. Se così non fosse, sarebbe un regalo di Publiacqua ad ACEA.

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Alberto Irace

A questo punto, sempre nel 2016, avviene il ritorno del Template! A tal proposito vogliamo avere informazioni sulla corrispondente vendita da ACEA a Publiacqua del template Acea 2.0 con un pagamento dovuto ad Acea di ben 6.337.202 di euro per l’acquisto del sistema e di euro 1.859.503 all’anno per la fornitura del relativo servizio. Inutile sottolineare che i contratti di vendita e di acquisto portano tutti la firma di Filippo Vannoni.

Con tutto ciò appaiono ancor più difficili da accettare, se andiamo a leggere quanto scritto nel Programma degli interventi PDL 2018-19 dall’Autorità Idrica Toscana, i previsti 11,2 milioni dal 2018 al 2022, con una coda nel 2023 (in particolare nel 2018/2019: €. 5,2 milioni!) come risulta dal documento nelle parti in cui si fa riferimento ad una ulteriore implementazione e al mantenimento dell’hardware del progetto Acea 2.0.

La domanda che dunque poniamo è: ma quanto costa a Publiacqua, e quindi agli utenti di Publiacqua, l’introduzione del sistema Acea 2.0. dopo questo giro di vendite e di acquisti? Oltre a quanto già speso per l’acquisto e per il servizio di fornitura (6 + 1,8 milioni di euro), e oltre a quanto poco percepito per la cessione del proprio sistema (poco più di 2 milioni), sono previsti dal 2018 al 2022 altri 11 milioni di euro.

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Filippo Vannoni

Le perplessità peraltro non sono soltanto del Forum, visto che la stessa Autorità Idrica Toscana ha rilevato (nel programma degli Interventi PDL 2018-19, al sottocapitolo “Principali investimenti programmati, pag. 34), che “per un gestore che prevede oltre 80 milioni di euro all’anno di investimento, e con un Vincolo Ricavo Garantito di oltre 250 milioni annui, tali costi sono effettivamente molto elevati”; e che ad oggi “tale modello gestionale, per il quale Publiacqua richiede le maggiori risorse indicate rispetto a quanto previsto nel 2016 (+11,2 milioni di €.), ha sollevato molte perplessità in termini di benefici rispetto ai risultati attesi“.

Malgrado le sopracitate e fondate perplessità, l’AIT ha comunque approvato la richiesta di maggiori risorse. Perché? Ci pare assai improbabile che il direttore dell’AIT non sia stato messo a conoscenza nel dettaglio delle operazioni di vendita del Template di Publiacqua ad ACEA e dell’acquisto del sistema Acea 2.0.

Siamo di fronte ad una moltiplicazione di pani e template effettuata con i soldi tolti dalle tasche dei cittadini. Con tutte queste risorse, dovremmo avere il sistema informatico più efficiente del mondo, degno della NASA. Provate invece a chiedere agli utenti: errori di fatturazione, controlli inadeguati, pessima comunicazione. Non lo diciamo noi, ma ARERA (Autorità Nazionale). Caro e inutile Template!

Chiediamo pertanto che sia resa pubblica tutta la documentazione finora negata, contratti con relativi allegati e verbali dei consigli di amministrazione inerenti le operazioni di acquisto e vendita dei template. Riteniamo che i responsabili di quanto avvenuto, oltre a coloro che ne erano a conoscenza, non siano degni di ricoprire alcun ruolo nel Consiglio di Amministrazione di Publiacqua. E valuteremo inoltre la possibilità di presentare in merito un esposto alla Procura.

Lunedì 21 gennaio 2019

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Video – Un buco nell’Acqua – RAI Report

Il servizio di Report (RAI) aiuta a capire la dimensione del

“PROBLEMA  ACQUA”

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Un buco nell’acqua

 

Lunedì 18 dicembre, in prima serata su Rai Tre, è andata in onda una puntata di Report intitolata“Un buco nell’acqua” alla quale hanno contribuito anche diversi attivisti del movimento per l’acqua. Nella puntata si parla di tariffe, investimenti, perdite delle reti, emergenza idrica e molto altro.

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QUI è possibile rivedere il servizio “Un buco nell’acqua”.

QUI potete rivedere l’intera puntata di Report (la registrazione al sito RaiPlay è gratuita).

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Acque S.p.A. – Dopo il presidente sentiamo il Sindacato !

Così SUEZ, il socio privato di Acea sta allungando le mani sull’acqua toscana!

(a suon di Milioni di euro pagati dai cittadini)

 

Ma andiamo per ordine…

Giorni fa abbiamo pubblicato un post per manifestare la nostra indignazione per il servizio che ultimamente la trasmissiongabbanelli-reporte REPORT della RAI ha messo in onda.

Il post in questione era questo (clicca e leggi) .

Come si può leggere nell’articolo abbiamo anche chiesto alla redazione di Report che venisse fatta una rettifica perché venisse data agli utenti RAI un’informazione più giusta. Purtroppo ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta alla nostra richiesta, ne tantomeno ci sono state rettifiche nella trasmissione seguente.

Invece oggi siamo ancora più convinti che ce ne sarebbe stato bisogno perché

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RAI 3 – Report – Il servizio su acque spa non ce l’ha raccontata giusta!!!

Nell’ultima puntata di Report c’era un servizio intitolato “Il Presidente” (si può vedere cliccando qui) che si riferiva al gestore idrico toscano Acque SpA di cui, appunto, il presidente è Giuseppe Sardu.

Milena Gabbanelli ha chiuso la presentazione del servizio con questa frase “… Si fa più fatica a parlare delle cose che funzionano bene…”

gabbanelli-reportQUESTA FRASE E QUESTO SERVIZIO CI HANNO LASCIATO MOLTO PERPLESSI !

Per cercare di ristabilire la verità e per il diritto dei telespettatori di avere una informazione imparziale dal servizio pubblico, il Forum Acqua Valdera e il Comitato Acqua Bene Comune Pisa hanno diffuso un comunicato stampa (vedi sotto) e  scritto alla redazione di Report  (leggi) chiedendo una rettifica.

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Acea 2.0 Un’ incognita sul futuro di Publiacqua – Comunicato Stampa

Acea 2.0 Un’ incognita sul futuro di Publiacqua

Logo forum toscano acquaL’azienda obbliga i lavoratori alla presentazione della nuova piattaforma informatica

Giovedì, 29/09, all’ OBI Hall di Firenze, un evento da non perdere per i lavoratori di Publiacqua: la presentazione della piattaforma informatica ACEA 2.0. I dipendenti dell’azienda idrica saranno obbligati ad assistere poiché “deportati” in massa al teatro, durante l’orario di lavoro.

logo-no-ai-predatori-acqua-300x212Da tempo Publiacqua è sotto scacco dei soci privati che la stanno svuotando di saperi e competenze di ogni genere. La manovra è iniziata portando fuori dall’azienda la progettazione, affidata a Ingegnerie Toscane. Questo ha comportato non solo perdita di professionalità interna, ma anche un aumento spropositato dei costi di progettazione, addebitati ai cittadini nella bolletta.

Oggi, il sistema WFM, già costato agli utenti 20 milioni, viene buttato alle ortiche; e si chiedono altri 7 milioni per utilizzare la piattaforma ACEA 2.0 che diventa base per tutte le attività operative e di natura commerciale della più grande azienda idrica toscana.

Ma nessuno è al corrente delle norme contrattuali sottoscritte tra il socio romano Acea e Publiacqua, e di cosa questi accordi comportino a fine concessione, riguardo alla proprietà dei programmi informatici e alle licenze di uso dei medesimi. Quali saranno le attività gestite direttamente dalla capitale, dove ha sede la cabina di regia? Per quali supporti e competenze si dovrà ricorrere a Roma, e a quali costi? E’ probabile che a breve non solo saranno telecontrollati tutti gli impianti, con gravi ripercussioni sulla sicurezza e per la qualità dell’acqua, ma che dovranno essere richieste a Roma perfino semplici rettifiche di fatturazione…

Ugualmente non è dato sapere cosa si prospetti per i lavoratori di Publiacqua, costretti forse a trasferimenti coatti e, in ogni caso, a subire ingerenze ed espropriazioni, lesive della loro dignità e della loro professionalità.

Il rischio grave è dunque quello di arrivare alla scadenza del 2021, e solo allora riprendersi e ripubblicizzare Publiacqua, ormai ridotta a un guscio vuoto.

Ma i Sindaci, soci di maggioranza in Publiacqua, nonché membri dell’AIT, l’autorità competente sul servizio idrico regionale, che fanno? Tacciono, indifferenti o complici di una politica che mira alla privatizzazione di ogni bene comune, compresa l’acqua. Abbiamo sentito solo poche, sparute voci levarsi per chiedere lumi sull’operazione ACEA 2.0, prontamente seguite dalla rassicurazione del Direttore dell’AIT, Mazzei, tramite note oltremodo positive.

Sì, la politica nazionale e locale per lo più si adegua o addirittura spinge nella direzione opposta a quella espressa dalla volontà popolare, con i referendum del 2011: ripubblicizzare il servizio idrico. E le grandi multiutielities, come ACEA, si vedono spianata la strada nell’accaparramento di beni e servizi di interesse comune. L’introduzione della nuova piattaforma informatica in Publiacqua ne è purtroppo segno inequivocabile.

Il Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua esprime solidarietà nei confronti dei lavoratori di Publiacqua, in lotta per riaffermare i propri diritti. E, di più, si pone a fianco di tutti/e coloro che sono disposti a rovesciare qualsiasi opera di privatizzazione, deleteria per i cittadini, i lavoratori e per la totalità dell’ambiente.

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Da Frosinone il falò delle bollette esose di ACEA

Riceviamo e Pubblichiamo.

Ieri sera i cittadini di Frosinone hanno detto No al decreto Madia bruciando in piazza le bollette di ACEA.

Il questore di Frosinone aveva vietato di accendere fuochi.

I cittadini di Frosinone, in tanti, lo hanno fatto lo stesso per intimare al governo del non eletto Renzi di rispettare la volontà del popolo sovrano che nel 2011 si è espresso chiaramente.

Lo hanno fatto per affermare la loro irriducibile volontà di non essere ridotti a servi di ACEA S.p.A. e di tutti i potentati economico-finanziari.

 

La Denuncia del Sindaco Di Suvereto Giuliano Parodi e il relativo Comunicato Stampa del Forum Toscano

Notizia presa da IL Tirreno

(clicca sulla foto perSindaco Suvereto - Il Tirreno

ingrandire e leggere

l’articolo de Il Tirreno)

 

Relativo Comunicato Stampa del Forum Toscano

Logo forum toscano acqua1 SCALATA ACEA SULL’ACQUA TOSCANA
SINDACI, SVEGLIATEVI!
Il Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua condivide e rilancia il richiamo ai Primi Cittadini toscani, fatto dal Sindaco di Suvereto, Giuliano Parodi, sulle pagine del Tirreno, a proposito della scalata di Acea sul servizio idrico integrato toscano. E, in particolare, riguardo al silenzio e all’immobilismo dei Sindaci e del PD – di fatto al governo nella quasi totalità dei Comuni, oltre che alla Regione – su una questione di tanta rilevanza.
Da più di un anno Continua la lettura di La Denuncia del Sindaco Di Suvereto Giuliano Parodi e il relativo Comunicato Stampa del Forum Toscano

Acqua Sotto Attacco !

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di Marco Bersani

Ad oltre quattro anni dalla vittoria referendaria sull’acqua, continua senza sosta l’indifferenza governativa verso quella straordinaria esperienza di democrazia diretta e proseguono con pervicacia i tentativi di consegnarne la gestione ai grandi interessi finanziari.

Come se non bastasse il combinato disposto normativo dello scorso anno, che fra Sblocca Italia (che ha sancito la gestione unica all’interno degli Ato), l’azione delle Regioni (volta ad accorpare le gestioni verso un unico Ato regionale) e la legge di stabilità (che incentiva la vendita dei servizi pubblici locali permettendo ai Comuni di spendere, fuori dal patto di stabilità, le somme ricavate), il Governo Renzi si appresta a dare l’affondo finale con la prossima legge di stabilità.

 

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