DIRETTIVO A.I.T., FUORI IL COMUNE DI SAN SEPOLCRO

Comunicato Stampa

SOLO CHI SI ALLINEA CON LA MAGGIORANZA È DEGNO DI RICOPRIRE CERTI RUOLI?

Solidarietà del Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua al Comune di Sansepolcro, e all’Assessore Gabriele Marconcini, in particolare, esautorato dal Direttivo dell’Autorità Idrica Toscana.

Giovedì 5 ottobre, in occasione dell’elezione del nuovo Presidente dell’AIT, assolutamente scontata nei risultati, si è proceduto anche ad un “rinnovo” del Direttivo: ciò ha portato all’estromissione del Comune di San Sepolcro, divenuto troppo scomodo per la maggioranza PD.

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Gabriele Marconcini, Assessore Comune di San Sepolcro.

In effetti, nell’ultimo periodo il partito di maggioranza della nostra regione si trova in serie difficoltà: ha perso, nell’ambito del suddetto organo collegiale, i Sindaci di Livorno, Arezzo e San Sepolcro, prima, e più recentemente i Primi Cittadini di Grosseto, Pistoia e Carrara.

Per mantenere un governo ferreo in sede di Direttivo, dunque si è visto bene di correre ai ripari, mirando a eliminare i Comuni che sfuggono al controllo. Per la Conferenza Territoriale n. 1 “Toscana Nord” si sta temporeggiando ma l’obiettivo pare quello di far fuori il neo Sindaco 5 Stelle di Carrara. Mentre nell’area della Conferenza Territoriale n. 4, dove Nuove Acque gestisce il servizio idrico, si è passati alle vie di fatto: la Conferenza Territoriale dell’Alto Valdarno, costituita da 36 Comuni, non è stata infatti neppure convocata, e la decisione sulla nomina di un altro Comune al posto di Sansepolcro è stata presa dai Sindaci presenti in AIT: Arezzo, Foiano della Chiana, Laterina, Montepulciano.

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Mauro Cornioli, Sindaco di San Sepolcro.

Come non bastasse, alla denuncia del governo di Sansepolcro, il PD locale ha replicato attaccando duramente Marconcini, Assessore delegato dal Sindaco a rappresentarlo nel Direttivo AIT, tacciato di non essere stato all’altezza del compito. La verità è che a diversi Sindaci della Conferenza Territoriale n. 4 , avvezzi ad eccepire poco o mai sulle scelte calate dall’Autorità Idrica, di sicuro non è piaciuto l’atteggiamento critico e spesso dissenziente del rappresentante del Comune di Sansepolcro verso talune scelte: dagli aumenti tariffari alla spartizione degli utili, dalla pratica dei distacchi ai piani d’investimento, al disciplinare degli interventi e, cosa più grave di tutte, alla proroga della concessione a Nuove Acque. In altri termini non è piaciuta una marcata discontinuità rispetto a chi in quel ruolo lo aveva preceduto, discontinuità segnata da azioni positive per l’interesse dei cittadini e del bene comune, estremamente sgradite invece ai maggiorenti di Gestore e AIT. Questi ultimi, per i ruoli che contano, preferiscono rappresentanti usi al più ad accennare un qualche dissenso ma lesti a ripiegare sul più comodo “vorrei ma non posso”.

Allora, nella democratica regione Toscana, chi si batte contro l’attuale modello di gestione del servizio idrico, per il rispetto quindi dell’esito referendario, per una gestione pubblica e senza profitti, vicina agli Enti Locali e partecipata dai cittadini, viene sbattuto fuori?

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