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Acea 2.0 Un’ incognita sul futuro di Publiacqua – Comunicato Stampa

Acea 2.0 Un’ incognita sul futuro di Publiacqua

Logo forum toscano acquaL’azienda obbliga i lavoratori alla presentazione della nuova piattaforma informatica

Giovedì, 29/09, all’ OBI Hall di Firenze, un evento da non perdere per i lavoratori di Publiacqua: la presentazione della piattaforma informatica ACEA 2.0. I dipendenti dell’azienda idrica saranno obbligati ad assistere poiché “deportati” in massa al teatro, durante l’orario di lavoro.

logo-no-ai-predatori-acqua-300x212Da tempo Publiacqua è sotto scacco dei soci privati che la stanno svuotando di saperi e competenze di ogni genere. La manovra è iniziata portando fuori dall’azienda la progettazione, affidata a Ingegnerie Toscane. Questo ha comportato non solo perdita di professionalità interna, ma anche un aumento spropositato dei costi di progettazione, addebitati ai cittadini nella bolletta.

Oggi, il sistema WFM, già costato agli utenti 20 milioni, viene buttato alle ortiche; e si chiedono altri 7 milioni per utilizzare la piattaforma ACEA 2.0 che diventa base per tutte le attività operative e di natura commerciale della più grande azienda idrica toscana.

Ma nessuno è al corrente delle norme contrattuali sottoscritte tra il socio romano Acea e Publiacqua, e di cosa questi accordi comportino a fine concessione, riguardo alla proprietà dei programmi informatici e alle licenze di uso dei medesimi. Quali saranno le attività gestite direttamente dalla capitale, dove ha sede la cabina di regia? Per quali supporti e competenze si dovrà ricorrere a Roma, e a quali costi? E’ probabile che a breve non solo saranno telecontrollati tutti gli impianti, con gravi ripercussioni sulla sicurezza e per la qualità dell’acqua, ma che dovranno essere richieste a Roma perfino semplici rettifiche di fatturazione…

Ugualmente non è dato sapere cosa si prospetti per i lavoratori di Publiacqua, costretti forse a trasferimenti coatti e, in ogni caso, a subire ingerenze ed espropriazioni, lesive della loro dignità e della loro professionalità.

Il rischio grave è dunque quello di arrivare alla scadenza del 2021, e solo allora riprendersi e ripubblicizzare Publiacqua, ormai ridotta a un guscio vuoto.

Ma i Sindaci, soci di maggioranza in Publiacqua, nonché membri dell’AIT, l’autorità competente sul servizio idrico regionale, che fanno? Tacciono, indifferenti o complici di una politica che mira alla privatizzazione di ogni bene comune, compresa l’acqua. Abbiamo sentito solo poche, sparute voci levarsi per chiedere lumi sull’operazione ACEA 2.0, prontamente seguite dalla rassicurazione del Direttore dell’AIT, Mazzei, tramite note oltremodo positive.

Sì, la politica nazionale e locale per lo più si adegua o addirittura spinge nella direzione opposta a quella espressa dalla volontà popolare, con i referendum del 2011: ripubblicizzare il servizio idrico. E le grandi multiutielities, come ACEA, si vedono spianata la strada nell’accaparramento di beni e servizi di interesse comune. L’introduzione della nuova piattaforma informatica in Publiacqua ne è purtroppo segno inequivocabile.

Il Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua esprime solidarietà nei confronti dei lavoratori di Publiacqua, in lotta per riaffermare i propri diritti. E, di più, si pone a fianco di tutti/e coloro che sono disposti a rovesciare qualsiasi opera di privatizzazione, deleteria per i cittadini, i lavoratori e per la totalità dell’ambiente.

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In Arrivo Nuovi Aumenti delle Tariffe: Con l’ AIT fallita la democrazia Comunicato Stampa

A.I.T. Il fallimento di un’unica Autorità regionale sull’acqua

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Comunicato Stampa

Più di una volta abbiamo assistito al rinvio delle decisioni da prendere in sede di Autorità Idrica Toscana, perché mancava il numero legale dei componenti per poter deliberare.

Fanno parte dell’AIT solo 50 dei circa 280 Sindaci toscani, e il precedente statuto prevedeva la presenza di almeno la metà più uno di loro, per poter deliberare. Ma dato che molte volte nelle assemblee tale numero non era raggiunto, lo si è modificato in modo che bastasse la maggioranza semplice dei presenti, purché almeno un Sindaco delle 6 Conferenze territoriali fosse presente.massa-manifestazione

Bene, l’assemblea AIT di ieri, 22/09, è saltata perché dell’Ambito territoriale 1 Toscana Nord nessun Sindaco era presente. Sarà perché nel territorio gestito da Gaia, i cittadini chiedono a gran voce l’uscita dall’azienda e dall’AIT? Sarà perché sabato 24/09 ci sarà una manifestazione, indetta dai comitati locali che non a caso si sono denominati “Acqua alla gola”?

Comunque, non brillava per partecipazione neppure l’Ambito territoriale 4 alto Valdarno, con solo due Sindaci presenti.

Più consistente invece il gruppo dei Primi Cittadini dell’ATO medio Valdarno poiché nella prima mattinata si era riunita la Conferenza territoriale 3. La discussione verteva ovviamente sull’aumento delle tariffe del gestore Publiacqua, da portare in approvazione all’appena imminente assemblea AIT. Nel precedente incontro, diversi Sindaci ATO 3 avevano contestato l’ulteriore aumento di tariffe già insostenibili per tante famiglie, i continui disservizi sui propri territori, la mancanza di investimenti nei Comuni minori e gli utili milionari distribuiti ai soci dell’azienda idrica. Alcuni di questi Sindaci però nel frattempo hanno avuto incontri col gestore e si sono accontentati di qualche “caramella”: un investimento in più, promesso da Publiacqua, la cui realizzazione sarà tutta da vedere. Mentre un gruppo nutrito, nell’interesse dei propri cittadini, ha votato contro l’aumento delle tariffe del 3,8%. Risultato della votazione: 12 favorevoli; 2 astenuti, Pistoia e Reggello; e 8 contrari, tutti i Sindaci del Valdarno aretino (Castelfranco/Piandiscò, Cavriglia, Loro Ciuffenna, Montevarchi, San Giovanni V., Terranuova B.) e quelli di Quarrata e Serravalle Pistoiese.

Non avendo raggiunto il numero legale però, l’assemblea AIT non ha potuto approvare gli aumenti previsti per l’ATO 3 e per altre tre Conferenze territoriali. Aumenti che dovevano essere inviati entro la giornata all’Autorità nazionale, l’AEEGSI, dalla quale partirà immediatamente una diffida. Ma soprattutto i cittadini dovranno continuare a pagare quanto dettato dal Piano economico finanziario regionale, approvato nel 2014. Ciò significa, per la gestione Publiacqua il 7,5% al posto del 3,8%; per ASA il 4,7% invece del 2,7%; per l’Acquedotto del Fiora il 4,9% invece del 4,4%; mentre per Acque Spa rimane l’incremento più alto del 6,8%.

I cittadini ringraziano i propri rappresentanti!

La conclusione in ogni caso è sempre la stessa, da anni: in AIT, non si delibera affatto o sono solo una manciata di Sindaci a decidere, per l’intera regione investimenti, tariffe, carte dei servizi…

Questa è la democrazia che vige in Toscana.

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Assemblea dei Sindaci del territorio gestito da ASA: Comunicato Stampa

Acqua: un piccolo passo in avanti per le tariffe

Ancora lontani dalla ripubblicizzazione del servizio

E i sindaci PD remano al contrario

 

 

Logo forum toscano acquaIl 20 settembre l’Assemblea dei Sindaci del territorio gestito da ASA, grazie alla proposta dei Sindaci di Livorno, Suvereto e Volterra ha approvato un aumento delle tariffe decisamente più contenuto: 2,7% invece del 6.5% proposto dall’azienda. E tutto ciò senza andare ad intaccare gli investimenti previsti dal piano di ambito.

Certo, è veramente singolare che il giorno dopo, la schiera dei Primi Cittadini, targata PD, che ha la maggioranza assoluta nell’assemblea dell’ATO Costa, contesti l’aumento ritenendolo eccessivo: e metta in dubbio le valutazioni a monte, da parte di chi lo ha proposto. Nessun Sindaco PD si è assunto l’onere e la responsabilità di una proposta, solo per poter oggi far ricadere ogni addebito sui colleghi di Livorno, Suvereto e Volterra.

L’assemblea è stata molto discussa, e i Sindaci delle amministrazioni a maggioranza PD hanno ripetutamente tirato in ballo la mancanza di investimenti sui loro territori e il piano industriale proposto da IREN, con una ricapitalizzazione dell’azienda idrica da 85 milioni. In effetti, di questi 85 milioni solo 15 verrebbero messi da IREN a fondo perso, mentre gli altri 70 sarebbero coperti da prestiti da restituire con interessi. In altri termini, andrebbero a gravare sulle bollette dei cittadini. Eppure IREN, con quei 15 milioni, pretende il controllo della società su questioni fondamentali, sottraendolo di fatto ai Sindaci.

il-mio-voto-va-rispettatoQuindi, i Sindaci PD, con la scusa degli investimenti, sostengono il piano di IREN, che va esattamente nella direzione opposta rispetto a quella manifestata con i referendum del 2011, cioè ripubblicizzare la gestione dell’acqua.

Ricordiamo tra l’altro che ad avere la maggioranza in ASA erano i Sindaci in quota PD quando ASA ha stipulato un project financing con il Monte dei Paschi, ad un tasso usuraio del 7%. E tutti conosciamo gli interessi di questo partito nella banca in questione.

Non solo, dalla relazione 2013 del Direttore Generale dell’Autorità Idrica Toscana, apprendiamo che negli anni precedenti, ASA ha effettuato solo la metà o anche meno degli investimenti previsti e all’appello mancano 21 milioni, non realizzati ma già incassati con le bollette, come previsto dal Metodo Normalizzato, allora in vigore. Inoltre ASA si è vista bloccare i finanziamenti da parte della Regione Toscana, per non aver concluso i lavori programmati entro i termini. Dove erano allora questi Sindaci? Di sicuro non hanno svolto la funzione di controllo che competeva loro.

Quei 21 milioni mancanti saranno stati impiegati in manutenzionitanti-soldi straordinarie? Sarebbe l’ora che i Sindaci andassero a verificare che il gestore non ricorra al gioco di inserire in modo ingiustificato le manutenzioni ordinarie della rete idrica e delle fognature tra le manutenzioni straordinarie: ciò comporta che si addebitino in fattura agli utenti, oltre al costo del lavoro anche il progetto, gli ammortamenti e i profitti che finiscono nelle tasche dei soci aziendali.

E ancora , chiediamo: come mai dai Sindaci non si alza alcuna voce di protesta in relazione al fatto che la sola Solvay consuma tanta acqua quanto quasi quella di tutti gli utenti di ASA, e pagandola solo 5 millesimi al metro cubo? Mentre gli investimenti per reperire altra acqua potabile si mettono in testa ai cittadini tutti e non a chi fa un uso sconsiderato di questo bene prezioso.

ASA ha costi di gestione tra i più alti della Toscana. Non sono forse dovuti ai clientelismi messi in atto dai Sindaci negli anni? Purtroppo se qualcuno cerca di porre rimedio ai favoritismi nell’assegnazione dei posti di lavoro e delle poltrone, la soluzione non è ritenuta adeguata. Anche noi lo riteniamo un intervento parziale ma che certamente va nella direzione giusta.

I Sindaci chiedono investimenti per la depurazione. Ma si sono resi conto che il sistema dei grandi impianti con lunghissimi collettori fognari, viene messo in crisi da due gocce di pioggia, e provoca estesi divieti di balneazione? Non viene il dubbio che sia l’intero sistema a dover essere ripensato?

Si lamentano oltre tutto della mancata presenza all’assemblea dell’azienda. Forse non conoscono le leggi regionali: le assemblee ATO sono riservate esclusivamente ai Sindaci, organo politico-amministrativo, oltre che parte pubblica dell’azienda idrica.

Il Forum Toscano, con tutti i cittadini che si sono espressi nei referendum del 2011, si aspetta che una buona volta sia invertita la rotta e che finalmente si compiano passi importanti e significativi nella direzione della ripubblicizzazione dell’acqua.Logo forum toscano acqua

 

 

Anche i Sindaci del territorio gestito da Publiacqua devono pronunciarsi sugli aumente delle tariffe !

Logo forum toscano acquaCOMUNICATO STAMPA

Aumento delle tariffe dell’acqua

l Sindaci del territorio gestito da Publiacqua devono pronunciarsi

 

Egregi Sindaci,

oggi siete chiamati a pronunciarvi sui previsti aumenti delle tariffe idriche.

E’ chiaro che i cittadini si aspettano una partecipazione e conseguenti prese di posizione, volte ad impedire un caro-bolletta quanto mai insostenibile in questi tempi di crisi, in particolare per le famiglie numerose e disagiate. Ricordiamo tra l’altro che la tariffa è tuttora calcolata per utenza e non tiene conto del numero dei componenti il nucleo familiare.

La normativa modificata dai referendum del 2011 prefigurava la ripubblicizzazione della gestione dell’acqua, con i Sindaci e i Comuni a svolgere un ruolo determinante, coadiuvati dai cittadini. A distanza di 5 anni, cosa è avvenuto? I Sindaci, salvo rare eccezioni, hanno continuato a lasciare la gestione dell’acqua nelle mani della parte privata delle aziende idriche, favorendo in ogni modo speculazioni e abusi. Così qualità e servizi sono andati progressivamente peggiorando, mentre le tariffe sono cresciute a dismisura.fonte

Oggi siamo di fronte all’eventualità dell’ennesimo aumento. Cosa farete?

Nel corso degli ultimi 15 anni si è assistito ad un incremento in termini reali (cioè oltre l’inflazione) del 150% della tariffa del servizio idrico. I cittadini hanno risposto con una riduzione dei consumi, ma questa viene assurdamente vanificata dal cosiddetto VRG (vincolo ricavo garantito): poiché i consumi diminuiscono non viene raggiunto l’ammontare totale del ricavo prestabilito e quindi le tariffe devono ulteriormente aumentare; se le tariffe aumentano, si contrae il consumo… Così, all’infinito agisce il meccanismo perverso!

Publiacqua, come tutte le altre aziende toscane, giustifica gli aumenti con la necessità di investire.

A questo proposito, il Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua mette l’accento su 3 punti:

1) dalla relazione 2013 del Direttore Generale dell’Autorità Idrica Toscana, sugli anni precedenti, risultavano 69 milioni di investimenti non realizzati da Publiacqua ma già incassati con le bollette, come previsto dal Metodo Normalizzato, allora in vigore. Di questi, ne sono stati restituiti poco più di 8 nel computo delle cosiddette Partite Pregresse. Gli altri, che fine hanno fatto? Sono rimasti spudoratamente nelle mani del gestore, con il beneplacito dell’AIT?

2) di Piano d’Ambito in Piano d’Ambito si ripropongono sempre gli stessi investimenti non realizzati da Publiacqua; oltre all’aumento dei costi di quelli effettuati, rispetto ai preventivi. Rileviamo che nessun Sindaco si è preso la briga di fare un controllo né di chiedere chiara e adeguata rendicontazione.publiacqua logo

3) Publiacqua ha continuato a far pagare servizi (depurazione e/o fognatura) non erogati, anche dopo la sentenza 335/08 della Corte Costituzionale: 35.000 utenti non possono costituire un errore statistico, ma una strategia voluta. E ancora una volta è mancato qualsiasi controllo da parte dei Sindaci. Naturalmente quanto percepito illegittimamente lo si è dovuto restituire, ma il rimborso, per quanto parziale, è stato poi addebitato come “partite pregresse” a tutte le utenze con depurazione. Si può accettare di far pagare ai cittadini una illegittimità del gestore, invece di sanzionarla?

Insomma, crescono le tariffe, crescono i profitti, non certo gli investimenti o i benefici per l’utenza. Publiacqua ha realizzato e distribuito negli ultimi esercizi utili milionari. Con tali risultati economici, aumentare le tariffe diventa immorale.

Ricordiamo che la Conferenza 5 Toscana Costa ha di recente proposto di mantenere invariate le tariffe: nessun aumento per i prossimi anni!

E voi, Sindaci dell’ex ATO 3, siete disposti ad uscire una buona volta dalla logica privatistica dello sfruttamento e del profitto? Avete il coraggio di mettervi dalla parte dell’equità e della giustizia, della democrazia e della solidarietà?

Forum Toscano dei Movimenti per l’AcquaLogo forum toscano acqua1

I Sindaci del territorio gestito da ASA devono pronunciarsi – Comunicato Stampa

Logo forum toscano acquaCOMUNICATO STAMPA

Aumento delle tariffe dell’acqua

Tutti i sindaci del territorio gestito da ASA devono pronunciarsi !

 

Egregi Sindaci,

oggi siete chiamati a pronunciarvi sui previsti aumenti delle tariffe idriche.

E’ chiaro che i cittadini si aspettano una partecipazione e conseguenti prese di posizione, volte ad impedire un caro-bolletta quanto mai insostenibile in questi tempi di crisi, in particolare per le famiglie numerose e disagiate. Ricordiamo tra l’altro che la tariffa è tuttora calcolata per utenza e non tiene conto del numero dei componenti il nucleo familiare.

La normativa modificata dai referendum del 2011 prefigurava la ripubblicizzazione della gestione dell’acqua, con i Sindaci e i Comuni a svolgere un ruolo determinante, coadiuvati dai cittadini. A distanza di 5 anni, cosa è avvenuto? I Sindaci, salvo rare eccezioni, hanno continuato a lasciare la gestione dell’acqua nelle mani della parte privata delle aziende idriche, favorendo in ogni modo speculazioni e abusi. Così qualità e servizi sono andati progressivamente peggiorando, mentre le tariffe sono cresciute a dismisura.

Oggi siamo di fronte all’eventualità dell’ennesimo aumento. Cosa farete?

1260x240 vignetteASA, come tutte le altre aziende toscane, giustifica gli aumenti con la necessità di investire. A questo proposito, il Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua mette l’accento su 3 punti:

1) dalla relazione 2013 del Direttore Generale dell’Autorità Idrica Toscana, sugli anni precedenti, risultavano 21 milioni di investimenti non realizzati da ASA ma già incassati con le bollette, come previsto dal Metodo Normalizzato, allora in vigore. Questi milioni non sono stati restituiti agli utenti, andando a costituire una cifra a loro favore nel computo delle cosiddette Partite Pregresse. Sono perciò rimasti spudoratamente nelle mani del gestore, con il beneplacito dell’AIT.

2) Gli investimenti per reperire e rendere potabile l’acqua sono pagati dagli utenti. Ma vale la pena sottolineare che a fronte di 27 milioni di mc di acqua per consumo domestico, nel territorio di ASA, se ne registrano altri 21 milioni impiegati dalla sola azienda Solvay: peccato che quest’ultima paghi una tariffa di 0.005 al mc. Sperequazione inammissibile!

asa_web23) ASA ha visto bloccare i finanziamenti da parte della Regione Toscana, per non aver concluso i lavori programmati entro i termini, così come denunciato dal Sindaco di Suvereto, Giuliano Parodi. Al di là del riprovevole comportamento e delle gravi responsabilità dell’azienda, viene da chiedere: chi pagherà per l’inadempienza? Non si penserà mica di sanare il buco creatosi addebitando agli utenti?

Vi dovrete esprimere sì sull’aumento tariffario, ma uscendo una buona volta dalla logica privatistica dello sfruttamento e del profitto. Avete il coraggio di mettervi dalla parte dell’equità e della giustizia, della democrazia e della solidarietà?

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A.I.T. ovvero la democrazia che non c’è – Prende avvio la “resistenza” Comunicato Stampa.

A.I.T., OVVERO LA DEMOCRAZIA CHE NON C’È.

PRENDE AVVIO LA “RESISTENZA”.

Il 22/07, all’assemblea dell’Autorità Idrica Toscana, si decidevano le tariffe per alcuni gestori della Toscana (Nuove Acque, Gaia e Geal), e la Carta dei Servizi per tutti i gestori: il documento che regola i rapporti tra i cittadini-utenti e i signori dell’acqua nella nostra regione.

Come al solito, non tutti i 51 Sindaci componenti l’assemblea erano presenti e, quando si è arrivati all’atto finale, cioè il voto, passata ormai l’ora di pranzo, la sala si era svuotata. Rimasta solo una quindicina di Sindaci o loro delegati, solo una decina di loro ha alzato la mano per l’approvazione.

Quindi 10 Sindaci si sono arrogati il potere di decidere per 288 Sindaci toscani, su questioni importantissime per tutti i cittadini e la regione in toto. Come sempre, il potere nelle mani di pochi.

Eppure qualcosa è cambiato: mentre fino a poco tempo fa assistevamo ad un alzata di mano quasi unanime, stavolta un terzo dei presenti ha espresso dubbi e pareri contrari, nella fase finale.

Questo è l’effetto dei ballottaggi persi dal partito di maggioranza in Toscana, alle ultime amministrative. L’ingresso in AIT dei Comuni passati al governo di liste civiche di destra a Montevarchi e a Grosseto, di quelli passati alla sinistra-non PD a Sesto Fiorentino e a Sansepolcro, insieme alla permanenza di Livorno con un Sindaco del M5S stanno cambiando l’aria che tira nell’assemblea AIT. Mentre, prono al potere, il delegato del neo Sindaco di centro-destra di Arezzo.

Particolarmente agguerrite le donne, assessore di Grosseto e di Montevarchi, a ribadire che l’acqua è di genere femminile. Ma anche il fronte dei Sindaci del partito di maggioranza comincia a mostrare incrinature, e riguardo all’aumento delle tariffe e degli utili dei gestori scarica la colpa sull’Autorità nazionale. Ma chi esprime il governo e quindi l’autorità nazionale?

Cari Sindaci, di chi è la colpa degli investimenti mai realizzati e riproposti di piano d’ambito in piano d’ambito? Non eravate voi a dover controllare? E anche oggi avete autorizzato lo scarico fuori fognatura negli agglomerati sopra 2000 abitanti, scarichi per cui i vostri cittadini pagheranno multe alla Comunità Europea, per colpa di investimenti non eseguiti dai gestori.

A proposito poi di Carta di qualità del servizio idrico integrato, la prima qualità non dovrebbe essere quella dell’acqua, oltre alla giusta spesa e alla salvaguardia della risorsa? Ma come si può affermare che il sistema è efficiente se l’ARPAT segnala un peggioramento progressivo della qualità delle nostre acque, sia quelle superficiali che di falda, come quelle del mare; mentre reti colabrodo perdono per strada metà della risorsa…

Nella Carta si stabiliscono i minuti per rispondere al telefono nel caso di segnalazione guasti, e poi si fanno passare mesi per la riparazione ordinaria: interventi rapidi sono previsti esclusivamente in caso di pericolo.

Al momento però, solo la Conferenza Territoriale Costa (con presenza dei Sindaci di Livorno, Volterra e Suvereto) ha proposto la modifica della Carta dei Servizi, tenendo conto delle osservazioni proposte dal Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua.

Ci auguriamo che il primo nucleo di dissidenti cresca nel tempo e nell’assemblea AIT si cominci davvero a considerare l’acqua non una merce per fare profitto ma un bene comune indispensabile per la vita.

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Per maggiore chiarezza specifichiamo alcune cose per i nostri lettori: Prima di andare a votare la Carta Dei Servizi come viene proposta dal direttore dell’AIT (Autorità Idrica Toscana) i sindaci che compongono l’assemblea hanno facoltà di esprimere delle “Osservazioni” in merito, affinché il testo di tale carta venga migliorato.

Di seguito pubblichiamo le “Osservazioni” che il Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua ha suggerito ai sindaci dell’assemblea AIT.  (puoi anche leggerle o scaricarle in PDF cliccando qui)

 

Premesso che la Carta dei servizi è il documento fondamentale che stabilisce i rapporti tra gestori e utenti, e considerando che i primi esercitano la loro attività in regime di monopolio, occorre che tale carta evidenzi i principi e gli aspetti fondamentali del rapporto, che non possono essere demandati ai Regolamenti

PRINCIPI FONDAMENTALI DA INSERIRE NELLA CARTA DEI SERVIZI

  1. riconoscimento dell’acqua come bene indispensabile alla vita, e dell’accesso alla risorsa come diritto umano universale, da garantire a tutte le persone, a prescindere dalle condizioni economiche e sociali

  2. riaffermare il principio che chi inquina paga

  3. accoglimento della legge del 28 dicembre 2015 n.221 art 61, per garantire a TUTTI il minimo vitale di 50 litri al giorno pro capite.

  4. tariffe calcolate tenendo conto dei componenti del nucleo familiare e non con l’esclusivo riferimento alla singola utenza

  5. Premesso che l’AEEGSI non obbliga ad introdurre il Deposito Cauzionale, questo deve essere di un importo corrispondente alla morosità complessiva annuale riscontrata dai gestori, altrimenti va solo a costituire un fondo cassa per il gestore.

  6. le perdite occulte, cioè un consumo superiore a quello storico, devono essere fatturate non superando il costo che il gestore sostiene per l’acquisto dell’acqua, quindi a cifre molto basse e vicine allo zero. Naturalmente in caso di perdite vanno escluse dall’addebito le quote per prestazioni non rese, come fognatura depurazione

  7. Sostenere la necessità della comunicazione ai Comuni dei nominativi dei morosi incolpevoli

STANDARD QUALITA’:

Nella sezione standard qualità del servizio idrico integrato va inserito l’impegno del gestore a garantire acqua di qualità.

Le analisi effettuate dai gestori, e pubblicate sul sito, devono essere aggiornate mensilmente, e i parametri pubblicati devono essere quelli di verifica previsti dal decreto ministeriale 31/2001

ALTRI ASPETTI

ALLACCIAMENTI E INTERVENTI DI RIPARAZIONE: nella carta dei servizi si esplicitano solo i tempi, mentre il problema principale da parte degli utenti è rappresentato dagli importi che vengono richiesti dai gestori. Gli importi dei vari interventi sono palesemente sovradimensionati, tanto da determinare un guadagno da parte dei gestori. Occorre andare ad una definizione dei costi standard.

Diventa indispensabile disciplinare anche le regole di tutti i gestori: ad esempio, per l’allaccio alla pubblica fognatura, Acquedotto del Fiora e Nuove Acque prevedono allaccio diretto alla fognatura, mentre per Publiacqua vige l’obbligo della bicamerale. FATTURAZIONE – PERIODICITA’ E CONGUAGLI: come é stato stabilito il numero minimo di fatture annue occorre stabilire anche il numero massimo, per evitare un invio eccessivo di bollette, con aggravio di costi per gli utenti.

Devono essere previsti i conguagli tariffari annuali perché il complesso della normativa che disciplina il servizio idrico prevede che si applichino gli scaglioni di consumo su base annua

MISURAZIONE CONTATORE: disciplinare come farlo. Normalmente l’addetto fa scorrere di continuo un certo quantitativo di acqua, mentre in casa l’utilizzo è discontinuo. La misurazione deve simulare quanto avviene usualmente.

CONTINUITA’ SERVIZIO – TEMPI DI PREAVVISO E INTERRUZIONI: se la causa di non potabilità dell’acqua ha origine chimica e non microbiologica, anche nel caso non vi sia interruzione del flusso, non bastano i litri di erogazione previsti con l’autobotte. In caso di crisi qualitativa, il consumo di acqua non potabile non deve essere addebitato in fattura.

In caso poi di conclamata torbidità, anche se tale parametro si dice che non infici la potabilità, l’acqua non deve essere ritenuta potabile.

GUASTI ORDINARI: prevedere dei tempi massimi di riparazione della rete idrica, anche per le rotture che non comportino pericolo o interruzione del servizio

RIMBORSI E INDENNIZZI ALL’UTENTE: qualsiasi rimborso in favore dell’utente dovrà essere versato direttamente nella fattura successiva al momento del sorgere del diritto, specificando espressamente la motivazione e i dettagli del calcolo che ne determinano l’ammontare.

Vanno previsti indennizzi nel caso che la pessima qualità dell’acqua provochi danni agli elettrodomestici, e nel caso che le cause di interruzione del servizio, o la scarsa pressione, siano dovute a rotture in rete, segnalate da tempo e mai riparate.

Nel caso un servizio sia dato in concessione, come previsto dalla carta, il mancato rispetto degli standard deve essere indennizzato dal gestore che avrà poi modo di rivalersi con il concessionario.

OSSERVAZIONI SPECIFICHE PER CARTA SERVIZI GAIA

Occorre valutare il perenne disservizio che gli utenti a “lente tarata” del Gestore Gaia spa stanno subendo, essendo costretti a pagare un minimo imposto e fatturato, in assenza di contatori, con pressione insufficiente, obbligo di mantenimento serbatoio di accumulo, impianto di autoclave, consumo elettrico e relativi costi di manutenzione che non sono tra l’altro di poco conto.

Durata della autocertificazione per l’agevolazione famiglie numerose: minimo 5 anni di validità.

Obbligo di preventiva comunicazione tramite sms o lettera o equipollente, da parte di Gaia ai cittadini che hanno presentato l’ISEE, prima della sua scadenza, con preavviso di presentazione di nuovo ISEE per l’anno successivo.

Lettura bimestrale per le persone anziane e i disabili.

per il Forum Toscano Movimenti per l’Acqua

Gianfranco Morini

Rossella Michelotti

Con la voragine frana il “modello toscano” di gestione idrica, di fronte agli occhi di tutto il mondo

Comunicato stampa

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Il Forum Toscano del Movimenti per l’Acqua non si sorprende del crollo del Lungarno a Firenze. La mala gestione del territorio è una costante del modello toscano, della gestione misto pubblica-privata, approfittatrice del servizio idrico che fa dell’acqua una merce e delle manutenzioni un costo in bolletta che produce milioni di euro che poi scompaiono magicamente.

 

Come cittadini ed utenti di un servizio pubblico, siamo amareggiati, per non dire frustrati, dal constatare che in sostanza Publiacqua e così tutti gli altri gestori idrici toscani, incassa centinaia di milioni di Firenze sprofonda argineeuro e poi non opera gli investimenti in programma a cui sono legate le tariffe applicate alle bollette.

Come cittadini abbiamo votato un referendum nazionale perché l’acqua bene prezioso venisse sottratto al mercato e gestito come bene comune. Mentre la politica, sia prima che dopo il referendum, ha sempre sostenuto che la gestione “privatistica” dell’acqua è necessaria per garantire gli elevati investimenti necessari al settore.
Continua la lettura di Con la voragine frana il “modello toscano” di gestione idrica, di fronte agli occhi di tutto il mondo

Commissione Ambiente – Ecco cosa sta facendo l’ARROGANTE MAGGIORANZA CAPEGGIATA DAL PD ! — Comunicato stampa del Forum Toscano Acqua

Privatizzazione della gestione dell’acqua:

questo sta deliberando la commissione Parlamentare Ambiente

Ma non è una novità!

Non è una novità che il Parlamento o il Governo Italiani ignorino la volontà popolare, e la gestione dell’acqua ne è l’emblema.Acqua Sfera

La legge per la gestione pubblica del servizio idrico infatti fu proposta su iniziativa popolare nel 2007, con oltre 400.000 firme, ma fu ignorata completamente dal Parlamento di allora e decadde con la legislatura.

Eppure numerosi comitati di cittadini, associazioni e movimenti non si arresero e, Continua la lettura di Commissione Ambiente – Ecco cosa sta facendo l’ARROGANTE MAGGIORANZA CAPEGGIATA DAL PD ! — Comunicato stampa del Forum Toscano Acqua

Lettera ai Sindaci per Assemblea AIT 16/02

Comunicato Stampa

 

Egregi Sindaci,
nell’Assemblea di AIT del 17/02/16, siete chiamati ad esprimervi e votare il Piano di Ambito Regionale del Servizio Idrico Integrato, per la sua Valutazione Ambientale Strategica (VAS).
Intanto, una prima considerazione d’ordine politico: il Piano unico toscano si inscrive e rafforza la generale tendenza del Paese ad accentrare gestioni di ogni genere, e quindi poteri. Nel caso specifico, in una sola azienda idrica: Publiacqua spa, o meglio ancora ACEA, socio privato della stessa? Dietro il paravento di ostentati propositi, quali maggiori garanzie della qualità dei servizi, più adeguata pianificazione degli investimenti, puntuali e accurati controlli, vediamo celarsi il solito e reiterato sostegno di AIT alle società dell’acqua, anzi al gestore unico regionale, interessato esclusivamente al profitto.
Perché va detto, al di là delle strumentali dichiarazioni del Direttore di AIT, il “modello toscano” (aziende pubblico/private) ha fallito. Ha fallito nei fatti, e lo dimostrano

Continua la lettura di Lettera ai Sindaci per Assemblea AIT 16/02

I Sindaci insistono a regalare ai privati la gestione dell’acqua e continuano a calpestare i referendum del 2011

Comunicato Stampa

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E’ notizia di pochi giorni fa: alla riunione del CDA di Publiacqua spa è stato presentato e approvato, con il solo voto contrario del Comune di Pistoia, un piano di potenziamento gestionale e organizzativo dell’azienda: il sistema ACEA 2.0. In altri termini, un rinnovo della piattaforma tecnologica, da realizzare entro l’anno 2016, su cui sono state convogliate ingenti risorse già nel corso del 2015.Acea affamata ritagliata
Quella che appare come una notizia interessante solo dal punto di vista tecnico-gestionale o tutt’al più inerente la sfera economico-finanziaria, ha in realtà dei risvolti politici di notevole portata: si regalano ad ACEA dati e know-how, elementi fondamentali per la sua scalata dell’azienda idrica.
Ci troviamo quindi ancora una volta a registrare nell’atteggiamento dei Comuni, l’indifferenza, l’ignavia, il vero e proprio favore al “privato”, ai suoi interessi speculativi e di mero profitto. Perché il rischio reale è quello

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Regione e AIT favoriscono i gestori dell’acqua che inquinano e speculano. Solo i cittadini pagano e pagano sempre di più !

 Comunicato stampa del Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua.

I gestori dell’acqua autorizzati ad inquinare i fiumi, i laghi e i mari.Logo forum toscano acqua

Come preannunciato, martedì 19/01/16, il Consiglio Regionale ha approvato un provvedimento indecente, grazie alla maggioranza PD: i gestori dell’acqua hanno ricevuto l’ennesimo regalo poichè sono autorizzati a perpetrare la pratica degli scarichi, anche molto inquinanti, in fiumi, laghi, mare; oltre ad usufruire di una proroga di 6 anni (fino al 2021), per concludere i previsti interventi di depurazione.

Dietro la dichiarata volontà di garantire la sicurezza ambientale e la salute dei cittadini, si cela

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Comunicato Stampa – Nuove deroghe permetteranno ai gestori idrici di continuare ad inquinare

Regalo ai gestori idrici che inquinano Logo forum toscano acqua1
e aumenti in bolletta per i cittadini
Quando la legge non è uguale per tutti

Se un cittadino qualunque scarica i propri reflui fognari senza alcuna autorizzazione rischia sanzioni penali e amministrative. Non i gestori! Nonostante che solo una parte dei 4500 scarichi esistenti in Toscana confluisca in un depuratore, e solo un’altra parte esigua abbia le necessarie autorizzazioni. Dunque, la Regione Toscana permette da anni questo scempio: inquinare impunemente fiumi, laghi, mare. Scarico acque nere
E ora, con un incredibile colpo di spugna e una rapida quanto indecente decisione,

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